Il Primo Volto di Dylan Dog? Era un Disastro

Il Primo Volto di Dylan Dog? Era un Disastro

Tutti conoscono Dylan Dog, l’affascinante indagatore dell’incubo creato da Tiziano Sclavi. Ma quanti sanno che il suo aspetto iniziale era completamente diverso da quello che oggi amiamo? Prima di diventare il "Rupert Everett" dei fumetti, Dylan aveva un look molto lontano dall'elegante detective inglese che conosciamo. Scopriamo insieme la curiosa storia dietro la sua creazione grafica e come un errore ha plasmato uno dei personaggi più iconici del fumetto italiano.

Il Padre Concettuale e il Padre Grafico
Mentre Tiziano Sclavi, il "padre concettuale" di Dylan Dog, ne ha forgiato la personalità e la complessa psicologia, il compito di dare un volto al personaggio fu affidato al disegnatore Claudio Villa. Villa è stato il primo copertinista della serie, firmando le cover dei numeri dal 1 al 40. Tuttavia, quando ricevette l'incarico di dare un volto all'Indagatore dell'Incubo, non era al corrente di un dettaglio cruciale: la direzione Bonelli aveva deciso che Dylan sarebbe stato inglese.

Il Primo Dylan Dog: Un Errore Memorabile
Ignaro di questo, Villa disegnò un personaggio molto diverso da quello che oggi conosciamo. Il primo Dylan Dog aveva un nasone e delle vistose basette che lo facevano somigliare più a un cantante delle Vibrazioni che a un elegante detective londinese. Il risultato non piacque affatto. È facile immaginare lo sgomento di Sclavi e della direzione Bonelli nel vedere il primo schizzo!

La Soluzione di Sclavi: "Facciamolo Somigliare a Rupert Everett"
A questo punto, Sclavi decise di risolvere la questione in modo brillante e disse: "Tagliamo la testa al toro e facciamolo somigliare a Rupert Everett." L’attore britannico, famoso per il film Another Country (1984), rappresentava esattamente l'immagine sofisticata e misteriosa che Sclavi aveva in mente per Dylan Dog.

Villa e il Cinema: La Nascita del Volto Iconico
Determinato a cogliere l’essenza di Rupert Everett, Claudio Villa si intrufolò in un cinema durante la proiezione di Another Country. Armato di carta e matita, iniziò a fare schizzi dell’attore durante il film. Fu così che nacque il volto che tutti noi associamo a Dylan Dog: elegante, misterioso e affascinante. Da quel momento in poi, tutti i disegnatori che si avvicendarono cercarono di mantenere fede alla creazione di Villa, rendendo immortale l'immagine dell'Indagatore dell’Incubo.

Da Errore a Icona
La storia dietro il primo Dylan Dog è una di quelle vicende che dimostrano come a volte gli errori iniziali possano portare a risultati straordinari. Se il primo design di Villa non fosse stato scartato, oggi forse non avremmo quel Dylan Dog che tutti conosciamo e amiamo. Grazie alla brillante intuizione di Tiziano Sclavi e al talento di Claudio Villa, il volto di Dylan è diventato un simbolo indimenticabile del fumetto italiano.


Lo sapevi che Rupert Everett non ha mai commentato ufficialmente il fatto di essere stato l’ispirazione per Dylan Dog? Chissà cosa penserebbe se scoprisse di essere diventato, inconsapevolmente, un’icona nel mondo dei fumetti!

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