💥 Perché la Bonelli cancellò Gregory Hunter? Il mistero del ranger dello spazio dimenticato

21. Juni 2025

Hai mai sentito parlare di una serie a fumetti che ha tutti gli ingredienti per diventare cult - fantascienza, avventura, universo parallelo - eppure è durata solo pochissimo?

Ecco Gregory Hunter, un titolo forse dimenticato ma pieno di potenziale, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore dal marzo 2001 all’agosto 2002, per un totale di 17 numeri.

Di cosa parla

Il protagonista, Gregory Hunter, è un uomo dal passato burrascoso: ex pirata, ex cacciatore di taglie, adottato dai Ranger dello Spazio. In un universo parallelo dove è stata scoperta una tecnologia che consente viaggi interstellari con costi quasi nulli, l’umanità si è espansa in tutta la galassia, si sono create frontiere, colonie, pericoli alieni, criminali spaziali.
Gregory diventa Ranger dello Spazio, affrontando mostri, imperi corrotti, misteri antichi e anche una maledizione personale: ogni volta che causa la morte di un uomo vede apparire uno spettro che gli spara un colpo, il proiettile lo attraversa, ma ogni volta si sente un po’ più “solido”.
Al suo fianco ci sono personaggi come Badger, un tallariano (creatura quadrumane) e Sandrach, aliena di Aarkon; il disegno è firmato interamente da Elena Pianta, e l’autore è Antonio Serra.

Perché è durata poco

Molteplici ragioni spiegano la brevità della serie.

Vendite non all’altezza delle aspettative: benché fosse un progetto ambizioso di fantascienza “alla Bonelli”, non ha raggiunto il pubblico sperato.
Tematica complessa e genere un po’ di nicchia: una fantascienza più “classica”, influenzata da Guerre Stellari e da Jack Kirby, ma in Italia il dialogo tra fumetto mainstream e fantascienza spaziale punta più su generi consolidati.
Formato e contesto editoriale: la Bonelli è più conosciuta per il western, l’avventura e il crime; portare una serie di fantascienza pura richiedeva un pubblico più ampio o una campagna di lancio diversa.
Forse anche una questione di distribuzione e target: una collana definita “limitata” fin dall’inizio, che si sapeva potesse avere una vita breve.

Perché merita comunque di essere conosciuta

È un’opera originale nel panorama Bonelli: un Ranger spaziale, un’ambientazione ucronica, una fusione tra avventura classica e fantascienza spaziale.
Disegni e sceneggiatura curati: Elena Pianta al disegno, Antonio Serra alla sceneggiatura, danno qualità al progetto.
Diventa oggetto di collezionismo: chi ha la serie completa (17 numeri) ha un pezzo di storia editoriale Bonelli poco comune.
Per chi gestisce un’edicola o una libreria: proporre questa serie completa può attirare appassionati e curiosi, anche come occasione per spiegare “serie breve, un solo anno – ma vale la pena leggerla”.