Censura shock in One Piece: cosa hanno fatto a Luffy in America?!

Censura shock in One Piece: cosa hanno fatto a Luffy in America?!

One Piece è una delle serie anime e manga più amate al mondo. Scritta da Eiichiro Oda e pubblicata dal 1997, racconta le avventure del giovane pirata Monkey D. Luffy alla ricerca del leggendario tesoro chiamato "One Piece". Ma c'è una versione di questa saga che molti fan preferirebbero dimenticare: quella censurata da 4Kids Entertainment negli Stati Uniti.

Pirati (troppo) per famiglie

Nel 2004, l'azienda americana 4Kids Entertainment, nota per aver adattato per bambini serie come Pokémon e Yu-Gi-Oh!, acquistò i diritti per la trasmissione televisiva di One Piece. Il problema? Il target della serie originale giapponese era teen e young adult, con tematiche mature, violenza, riferimenti alla morte e a volte anche implicazioni sessuali o morali complesse.

Per renderla adatta ai palinsesti TV per bambini, 4Kids mise mano pesantemente al materiale originale. Il risultato fu una versione fortemente censurata, rimontata e in parte ridoppiata, che modificò radicalmente tono, contenuti e messaggi.

Le censure più assurde
  • Sanji e la sigaretta: il personaggio fu mostrato con un lecca-lecca al posto della classica sigaretta.
  • Armi da fuoco: pistole e fucili furono rimpiazzati o ridisegnati con oggetti giocattolo o gadget improbabili.
  • Sangue e ferite: ogni traccia di sangue fu eliminata digitalmente, rendendo alcune scene d’azione confuse o illogiche.
  • Dialoghi alterati: molti riferimenti alla morte, all’alcol, o al passato traumatico dei personaggi furono riscritti o rimossi.
  • Scene tagliate: interi archi narrativi furono accorciati, saltati o riorganizzati, creando buchi logici e problemi di continuity.

La reazione dei fan (e dello stesso Oda)

Il trattamento 4Kids fu duramente criticato dai fan, che accusarono l'azienda di aver trasformato One Piece in una parodia di se stesso. La serie perse molti spettatori americani proprio a causa dell'adattamento grottesco.

Anche lo stesso Eiichiro Oda, pur senza dichiarazioni ufficiali dure, espresse più volte il suo disappunto per gli adattamenti troppo spinti all’estero, sottolineando l’importanza della libertà creativa.

La fine della censura (e il rilancio)

Nel 2007, dopo numerose critiche, 4Kids rinunciò ai diritti di One Piece. Da lì in poi, la serie venne distribuita da Funimation, che propose un doppiaggio più fedele all'originale e senza pesanti censure.

Grazie a questo rilancio, One Piece ha potuto riconquistare la sua reputazione anche in Occidente. Oggi è una delle serie più seguite al mondo, anche in versione streaming sottotitolata, e l'adattamento Netflix in live action ha attirato una nuova generazione di fan.

Conclusione: una lezione di adattamento

Il caso 4Kids ci ricorda che non tutti i contenuti si adattano allo stesso pubblico con un semplice taglia e incolla. A volte, censurare per "proteggere" rischia di snaturare l'opera originale, fino a renderla irriconoscibile.

One Piece, fortunatamente, ha superato quel periodo oscuro. Ma la sua versione censurata resta un esempio perfetto di come non localizzare un'opera, almeno se si vuole rispettare l'autore e i suoi lettori.

 

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